Umberto Dei Imperiale: un'icona milanese del secolo scorso!

Massimiliano Di Martino Founder, My Travel Notes

1950s, Bicycles, Umberto Dei

Restauro di una Umberto Dei Imperiale del 1953

Vetrofania rivenditori Umberto Dei

Premetto che sono un principiante. Questo è il secondo restauro in cui mi cimento. Il primo è stato quello della mia Emilio Bozzi – Legnano Modello 32 viaggio uomo del 1955, la mia prima bicicletta con freni “a bacchetta”, acquistata a 18 anni a Milano e maltrattata per le vie cittadine per oltre 20 anni.

Solo recentemente mi sono appassionato al marchio Dei, oggi di proprietà di Atala, dopo avere acquistato da un anziano ex rivenditore del noto marchio milanese una Superleggera del 1975 perfettamente conservata ed originale in ogni sua componente. Sono un urban commuter e, vivendo a Milano, non solo non ho bisogno del cambio ma neppure mi piace. Mi trovo benissimo con la classica guarnitura a 42 denti. Le rare salite milanesi, compresa quella del garage a due piani dove abito, non sono mai state un problema con la mia Legnano!

Tuttavia, come dicevo, la Superleggera mi ha avvicinato al marchio Dei da cui mi ero sempre tenuto lontano semplicemente perché, esteticamente, le alette dei parafanghi non mi ispiravano e poi, in realtà, negli anni della mia Legnano per me non esisteva altra bicicletta. Una volta pedalata una Dei, ovviamente, sei costretto a ricrederti. Non solo, una volta provata la Superleggera mi sono determinato a possedere una Imperiale e, dopo svariate ricerche in Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna, ho trovato una Imperiale del 1950 ben conservata che, a seguito del restauro della mia Legnano (per la verità ancora in corso a causa di un paio di grossolani errori, rimediabili per fortuna), uso tutti i giorni.

Espositore rivenditori Umberto Dei dicembre 1950

L’Imperiale non ha bisogno di molte parole: elegante, scorrevole e silenziosa. Grazie a questa bici sono stato fermato ed incantato da tanti anziani che nel secolo scorso hanno viaggiato – nel vero senso della parola – con queste biciclette e le conoscono bene ed ho scoperto che le Dei anteguerra – ma in verità vale praticamente per tutti i marchi – sono impareggiabili e così ho iniziato la ricerca della mia prima bicicletta anni ’30 sfociata in una Marca Oro A del 1938: pura ingegneria! Tra le altre caratteristiche ricordo la frenata bassa posteriore (che la rende elegantissima) e una impareggiabile scorrevolezza, purtroppo non più presente nei modelli del dopoguerra, almeno non più così marcata. Quando pedali non senti alcun rumore, fruscio o vibrazione…questa bici scorre e basta.

Non sarà un caso se un signore di Birmingham all’epoca scrisse all’azienda che “Una bicicletta così costruita in Inghilterra costerebbe almeno 15 Ghinee“.

Durante le mie ricerche ho recuperato anche questa bicicletta: una Imperiale del 1953. Completa e marchiata in tutto e per tutto ma poiché recava le tracce di un’epoca in cui montava il mitico Mosquito (che nel dopoguerra ha motorizzato il paese…) la meccanica era in condizioni pietose. Pertanto, anche con il desiderio di conoscere meglio la componentistica Umberto Dei, ho deciso di avventurarmi nel mio secondo restauro…una Umberto Dei Imperiale del 1953 appunto. Qui di seguito alcuni passaggi documentati fotograficamente.

Parte 1: inizio con la documentazione fotografica dell’esemplare recuperato…

Parte 2: lo smontaggio. Inizia il caos…

Parte 3: cominciamo a pulire…

Parte 4: finalmente inizio a capirci qualcosa…

Umberto Dei Imperiale 1953

Parte 5: recupero della letteratura, degli accessori e dei ricambi…

Parte 6: sabbiatura del telaio

Parte 7: dopo la cromatura delle parti bianche e la verniciatura a forno, finalmente si rimonta…

Questa splendida bicicletta milanese del dopoguerra finalmente torna in strada!